GENOVA

Chiamato dai locali il "vapore di Portofino", il Genova era una nave da carico costruta nel 1904 in Inghilterra, a Newcastle Upon Tyne, di proprietà della Ilva (Alti Forni ed Acciaierie d'Italia S.A.): al momento dell'affondamento, che avvenne il 27 Luglio 1917 davanti alla baia di Paraggi, il cargo stava trasportando da Genova a La Spezia un prezioso carico di cannoni e altro materiale bellico. L'agguato fu teso da un sommergibile tedesco, appostato nelle tranquille acque del Tigullio, che gli scagliò contro uno o più siluri colpendolo sotto la linea di galleggiamento, sul lato sinistro della prua.

Il comandante riuscì ad avvicinarsi a terra, mentre la nave si appruava velocemente, così da permettere ai marinai di essere tratti in salvo dalle piccole imbarcazioni accorse in aiuto e, addirittura, ci fu chi raggiunse la terraferma a nuoto. Ci fu solo una vittima, un marinaio che si trovava vicino al luogo dell'esplosione del siluro.

Il relitto giace imponente su un fondale di circa 60 metri davanti al porto di Portofino, in perfetto assetto di navigazione con la prua rivolta verso est ed è integro in tutta la sua lunghezza, con i tre castelli che salgono sino a circa 48 metri di profondità.

La prua è molto suggestiva e imponente, con gli occhi di cubia purtroppo privati delle preziose ancore, al suo interno si intravede ciò che rimane degli alloggi dell'equipaggio. Sorvolando le due grosse aperture della stiva di prua, dove la profondità in coperta raggiunge i 54 metri, si arriva alle strutture del cassero, questa è stata la parte più danneggiata durante le operazioni di recupero, soprattutto a poppavia del fumaiolo di cui non rimane che un moncone, dove attraverso uno squarcio sono ben visibili le due immense caldaie, mentre nella zona della plancia a cielo aperto si nota il supporto della ruota del timone fra i rottami.

Numerosi oblò mimetizzati tra le ostriche corrono lungo l'interminabile scafo fino a poppavia, dove se la visibilità è buona si può ammirare il gigantesco timone e l'elica ricoperta dal fango a livello dell'asse.