MOHAWK DEER

MOHAWK DEER

STORIA
Una storia bizzarra di ripetuti affondamenti e recuperi, originaria dei grandi laghi americani, nacque nel 1896 come piroscafo da carico, naufragò spezzandosi a metà nel Novembre del 1913 sul Lago Superiore.
Recuperata, continuò a navigare sino allo schianto avvenuto nel 1967 contro il promontorio di Portofino, dove tutt’ora si possono notare i segni delle lamiere.
La nave partita dal porto di Genova al traino di un rimorchiatore jugoslavo, era diretta a La Spezia per essere demolita.
Durante la traversata una forte libecciata fece rompere il cavo da traino e cosi si schiantò sulla roccia del monte presso la baia degli inglesi.
In origine la nave era lunga 118 metri ma successivamente fu portata a 140 metri per volere del suo quinto armatore allo scopo di aumentare le sue capacità di trasporto.
Un efficace motore era spinto da due caldaie, ancora esistenti e adagiate su un fondale di 50 metri.
Fu utilizzata per 60 anni dove cambiò 3 volte di nome, da  Walgo a Riverton e poi Mohawch Deer.
Una curiosità è che anche questa volta la nave si spezzo in due, il naufragio avvenne nel mese di Novembre proprio come 54 anni prima.

DESCRIZIONE DEL RELITTO.
La prua che guarda la superficie, giace rivolta verso terra sugli scogli a circa 16 metri.
All’interno della prua vive un gruppo numeroso di corvine e si possono ammirare gli argani salpa ancore.
Sotto la prua dagli occhi di cubia pende un’imponente ancora.
L’interno della nave è collassato, ma si può ancora notare il cassero di commando.
è possibile percorrere un suggestivo tunnel attraverso le stive di diritta che termina la dove la nave si è spezzata.
Splendide gorgonie fanno da tappezzeria alle lamiere.
Della poppa rimangono solo pezzi sparsi, dove e’  possibile trovare grossi scorfani, grandi gronghi e piccolo aragoste.
L’incontro con numerosi dentici e cernie rende questa immersione ancor più divertente.
L’immersione è accessibile sia a subacquei esperti che quelli meno esperti

Martino Motti - www.imagemotti.com

LE CALDAIE
Per I subacquei muniti delle adeguate certificazioni tecniche, l’immersione prosegue fino alle due grandi caldaie che giacciono su un fondale desolato di 50 metri.
Al loro interno vivono grossi gronghi,murene, aragoste astici e piccolo crostacei.
Spesso è facile incontrare un gattuccio che riposa sotto le lamiere.