UJ 2216 KT- Eros


Martino Motti - www.imagemotti.com

STORIA
Comunemente conosciuto come KT, fu varata nel 1926 con il nome di Eros dai cantieri Ramange e Ferguson di Leith.
La nave in origine uno splendido e lussuoso Yacht, apparteneva a un famoso banchiere di nome Henri De Rotschild.
Nel Novembre del 1939 i tedeschi occuparono Tolone, dove affondarono tutte le imbarcazioni, tranne l’Eros che fu requisita e trasformata in macchina da guerra dagli stessi tedeschi.
La nave ribattezzato U-Boot-Jäger, ovvero cacciatore di sottomarini, entra in servizio nel settembre del 1943 con base a Genova.
Solo un anno dopo, il 13 Settembre del 1944 fu affondata mentre scortava due posamine che avevano terminato il loro lavoro nei pressi di La Spezia.
Un aereo da ricognizione lanciò l’allarme,fu subito accerchiata da 4 vedette inglesi che la silurarono nella zona poppiera, proprio dove si trovavano numerose munizioni e granate che la fecero esplodere.
La poppa fu distrutta completamente e la nave imbarcando acqua calo a picco nei pressi di Sestri Levante.
I marinai superstiti si lanciarono in mare, alcuni furono recuperati e altri raggiunsero la costa a nuoto.

DESCRIZIONE DEL RELITTO

Il relitto giace su un fondale sabbioso di 58 metri, in assetto di navigazione, con la prua rivolta verso il mare aperto.
Dovuta la profondità, l’immersione e consigliata solo a sub esperti, in possesso di certificazioni idonee e pianificata secondo gli standard delle immersioni tecniche.
Dirigendosi verso la prora il subacqueo passa lungo gli oblò della nave e la spettacolare cabina di comando da dove si governava il caccia-sommergibili.
Di fronte alla stessa giace una spettacolare mitragliatrice antiaerea composta da 2 canne da 37 mm ospitata all’interno di una torretta su cui saliva il cannoniere per rispondere al fuoco.
Osservando la prua frontalmente si possono ammirare le ancore rimaste nella loro posizione d’origine, mentre sul piano superiore di coperta si trova una grande bitta d’ormeggio, un grosso argano e le catene delle ancore.
Dirigendosi verso poppa appena passata la cabina di commando si incontra il grande fumaiolo che termina con una serie di tubi che arrivano dalla sala macchine.
Passato il fumaiolo si possono incontrare altre 2 mitragliatrici più piccolo.
La prua ovvero il punto dell’esplosione, è completamente distrutta.

Da questa breve descrizione e molto facile capire perché il KT è considerato uno dei relitti più belli del mediterraneo.
Non è infatti comune trovare una tale quantità di materiale bellico ancora intatto , per non parlare di tutte le specie che popolano questo relitto.
Lo scafo è ricoperto da nuvole di anthias e coloratissime incrostazioni, nonché numerosi nudibranchi per gli amanti della macro.